Maggio Rodigino 2018

la Primavera della Cultura

Quasi duecento eventi dal 5 al 27 maggio, documentati in cinque eleganti brochure distribuite e sfogliate, hanno portato a Rovigo la primavera della cultura.

Una città si è fatta comunità, viva, attenta, operosa: bastava attraversare le piazze e guardare. 

Seduti ad ascoltare, disponibili a partecipare, a scegliere chi, cosa e dove seguire la proposta ritenuta più congeniale, i nostri concittadini o quanti appositamente venuti o semplicemente di passaggio hanno potuto trovare risposta a curiosità o interessi, hanno vissuto una emozione ascoltando un raccolto o un suono, o semplicemente sono stati bene insieme. Gran cosa, quest’ultima.

Rovigoracconta, Contaminazioni, Biblico, Comics quattro festivalper quattro week end e 16 altri appuntamenti, un continuum prezioso nel segno di una cultura gioiosa, un seme a dar frutto, non un concluso appuntamento annuale. 

E, a consuntivo, proviamo a fare un bilancio. Anzitutto tocca alla Fondazione per lo sviluppo del Polesine,  promotrice del Maggio Rodigino 2018 farlo, e farlo oggi, in questa sede della Fondazione CARIPARO generosamente ospitante.

Il Maggio ha prima di tutto determinato un indotto civile. Rovigo ha saputo farsi comunità, per quanta gente ha seguito gli eventi in programma, per il livello di coinvolgimento personale vissuto, per la rete cittadina e istituzionale che si è costruita, tutti con l’obiettivo di vincere la scommessa, dal volontario all’assessore, da Giulia ad impazzire con i permessi a Sara che con il figlio al seno scriveva e telefonava, dal cielo clemente ai componenti i vari staff. E non poche sono state le ansie del sottoscritto.

Il Maggio ha determinato, inoltre, un indotto culturale. Tutti gli eventi avevano una intrinseca valenza di questo tipo; una cultura ad un tempo profonda e trasversale, si trattasse di interrogarsi sul futuro o sulla fatica di stare Da Soli con Cristina Comencini, di come la scienza quantistica ha rivoluzionato la quotidianità o inseguire Milo Manara che disegnava il suo Caravaggio, o di sapere che stanno facendo i nostri ricercatori rodigini nel mondo o di come la tromba di Enrico Rava sa narrare la gioia del vivere. Jazz e poesia, narrazione e Donne dell’altro mondo a teatro, Sogno di un week di fine maggio o ricordare il nostro Cibotto: un caleidoscopio di meravigliosi input a riflettere, a considerare come la conoscenza dia senso e sapore al nostro vivere.

Vi è stato, infine, un indotto economico. Non disponiamo al momento di indicatori, altri lo dovranno fare e penso alla Camera di Commercio e alle Associazioni di settore, ma è indubbio che le strutture alberghiere, i ristoranti e i bar, come i negozi tutti del centro, abbiano potuto godere della straordinaria affluenza di persone. Il centro-città ha riacquistato a maggio la sua storica funzione, ormai persa nel nome del decentramento commerciale, perché è stato ad un tempo luogo di incontro e di vita economica, agorà e mercato. 

Dunque, un Maggio che ci ha sorpreso, direi meravigliato, una scommessa vinta: il Maggio Rodigino 2018, prima vera edizione, ha persino superato le pur legittime attese. E questo non può che essere Il miglior presupposto per le successive edizioni, anche facendo tesoro delle inevitabili problematiche tipiche di un così complesso avvenimento.

E, quindi, con animo sinceramente grato, devo ricordare quanti, nelle diverse responsabilità e livelli di collaborazione hanno creduto e sostenuto il Maggio.

A cominciare dal prof. Luigi Costato, padre fondatore della manifestazione, per la sua lungimiranza e l’insostituibile sostegno e vicinanza, e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo come dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo: il loro prezioso contributo e la paziente e squisita disponibilità hanno consentito la programmazione e quindi la realizzazione del Maggio. Analogo ringraziamento va a RovigoBanca e CREDEM banca.

E grazie di cuore alla Accademia dei Concordi, per la consueta cortese ospitalità, al Conservatorio “F.Venezze” per avere messo a disposizione del Maggio professionalità ed entusiasmo, alle Associazioni ed Enti o privati cittadini che in vario modo ci sono stati vicini e hanno concorso con la loro presenza e la loro proposta a rendere ricca l’offerta culturale.

Un ringraziamento non formale alla nostra Amministrazione comunale con cui passo passo abbiamo condiviso programmazione, problemi e soluzioni, facendo squadra senza protagonismi, e che ha generosamente messo a disposizione spazi e strutture. Grazie Sig. Sindaco, grazie assessore Sguotti e grazie assessore Paulon.

Grazie alla stampa locale che ci ha seguito con vivo interesse, raccontando gli eventi e così consentendo la più ampia loro condivisione.

Mi sia concesso un particolare e affettuoso grazie a Sara e Mattia, a Giuseppe Fagnocchi, a Daniele e Andrea, amici e insostituibili compagni in questo straordinario viaggio.

E grazie a voi tutti.

  Rovigo, 8 giugno 2018                                         Virgilio Santato